Descrizione evento
Le organizzazioni hanno bisogno che le loro persone si adattino e cambino costantemente, collaborino, innovino e funzionino al meglio.
Ma i nostri cervelli non sono progettati per la vita organizzativa del 21 ° secolo, pensano di essere ancora nella savana, e per il nostro cervello l’obiettivo principale continua ad essere la sopravvivenza. Dati questi vincoli, coloro che guidano il cambiamento organizzativo devono capire come il cervello lo percepisce, lo elabora e cosa si può fare per aiutarlo a funzionare al meglio durante i periodi di incertezza. Come farlo?
Perché le organizzazioni dovrebbero essere interessate alle neuroscienze?
Perché le organizzazioni dovrebbero comprendere quali sono gli effetti
Forse la domanda dovrebbe essere posta al contrario: perché le organizzazioni non dovrebbero essere interessate?
Il focus
Perché al nostro cervello non piace il cambiamento?
Come gestire le resistenze verso il cambiamento personale e/o quello degli altri?
Come favorire e guidare un processo di cambiamento organizzativo.
Su quali livelli bisogna agire per cambiare?
Nel pomeriggio Carnemolla e Pino di Ionna ci faranno toccare con mano come possiamo leggere il grado di stress della persona fortemente sollecitata in questi periodi di turbolenza.
Attraverso degli strumenti di bio-rilevazione i partecipanti potranno avere una misura oggettiva del proprio stato di benessere e vitalità interna e comprendere fra gli altri:
1. rapporto tra lo stress quotidiano e le risorse per il recupero;
2. durata e qualità del sonno,
3. livello di vitalità e allenamento,
4. consumo energetico e livello metabolico.
5. Comprendere come ogni persona può intervenire per modificare il proprio stato mediante il biofeedback dell’HRV riequilibrando le proprie risorse.
L’Heart Rate Variability (variabilità della frequenza cardiaca) è una metrica che, attraverso le micro variazioni del battito cardiaco, permette di comprendere le funzionalità del Sistema Nervoso Autonomo e degli altri sistemi correlati.